IL POSACENERE
Sono soli al tavolo di cucina a casa
di un’amica. Saranno soli per un’altra ora e poi
lei tornerà. Fuori piove –
la pioggia scende come aghi e scioglie la neve
della settimana scorsa. Fumano e usano un posacenere…magari
uno solo dei due fuma…Lui sta fumando!
Non importa. In ogni caso il posacenere si colma
di cicche e polvere.
Lei sta per scoppiare a piangere.
Vorrebbe supplicarlo, anche se orgogliosa
e non ha mai chiesto niente di più in vita sua.
Lui ha captato ciò che sta per accadere,
riconosce i segnali –
la voce soffocata di lei mentre si porta le dita
al medaglione al collo, quello di sua madre.
Lui spinge via la sedia, si alza
e va alla finestra…vorrebbe fosse già domani
vorrebbe già essere al lavoro, o a spasso col suo ombrello…
si liscia la barba e vorrebbe essere in un posto qualunque.
Ma non c’è altra scelta. Deve fare la faccia migliore
per il bene di tutti.
Dio solo sa che non avrebbe voluto le cose arrivassero
a questo punto. Ma ormai o la va o la spacca.
Una mossa fuori luogo, e rischia di perdere
anche la sua amica.
Lei respira più lentamente. Lo guarda
ma non dice nulla. Sa, o crede di sapere,
come andrà a finire. Si passa una mano sugli occhi
si piega in avanti e mette il capo fra le mani.
Ha fatto questo gesto diverse volte, ma non sa di mandarlo
su tutte le furie. Lui distoglie lo sguardo
e arrota i denti. Accende una paglia, scuote il fiammifero
e sosta ancora un attimo alla finestra.
Poi torna al tavolo e siede con un sospiro.
Lascia cadere il cerino nel posacenere.
Lei gli prende la mano e lascia fare.
Perché no? Che male c’è?
Faccia pure. Lui ha deciso.
Lei gli copre le dita di baci,
gl’inonda il polso di calde lacrime.
Tira dalla sigaretta e la guarda
come chi guarda distratto una nuvola,
un albero o un campo di avena al tramonto.
Stringe gli occhi nel fumo bruciante.
Ogni tanto lascia cadere cenere
mentre aspetta che lei smetta di piangere –
tratto da [ Orientarsi con le stelle ] di R. Carver
– potresti scrivere un racconto su questo portacenere, per esempio su un uomo e una donna.
Ma l’uomo e la donna saranno sempre i due poli del racconto, Nord e Sud.
Ogni racconto ha due poli: Lei e Lui – A.P.Cechov