Natale
La notte è santa
di tutte le storie
raccontate per dormire
per secoli
dove la solitudine punge
e il petto indurito morto
è parete spoglia d’ogni
intento, sei l’amore
invisibile, sei un riflesso
fugace, sei un canto
proveniente da orbite
vuote, portami un sorriso
un margine d’errore
su cui contare altri giorni
a venire, elenco di mancanze
e nessuna con la mia faccia
un gennaio di spighe gelate
avido pane di cuori spezzati.
Tutto questo non ci appartiene
la veglia non è malattia
il sonno schiude gli occhi
sul panorama brullo dei tuoi
inondano di lacrime il deserto
d’oliata macchina famigliare
infernale, di lettere lasciate
in bianco, di neve soffocante
di luci a illuminare vie ammuffite
di progetti, guscio sottile
da rompere
per soccombere sotto macerie
o tornare a nuotare
nel nostro mare amante fedele
di vita insieme –
Caro amico poeta, la tua poesia mi piace moltissimo per l’originalità..anche se abbiamo stili diversi ti dico che ti ammiro molto peccato che è un discreto tempo che non ti vedo fra le mie pagine poetiche, e questo mi dispiace…
Un caro saluto
Carmelo