DOVE SEI STATA? (Gabbiani su campi violati dal vomere a Ozzano dell’Emilia)

Bolognina bologna
ti passo intorno attraverso
e non emetti un solo lamento
m’inviti al tuo salotto buono
con una tazzina di piscio misto
e una sigaretta di palude nera
sottomessa a nubi e saette
non riesci a levarti l’incoscienza
d’un sonno ristoratore
e d’una agonia senza fine
Bologna bolognina
apri le gambe stanche
e non viene nessuno
ci siamo smarriti senza
una scusa romantica
per vicoli spazzati dal tempo
e dal fiume che coglie
le ceneri di tutti i barboni estinti
come una bottiglia finita
un caffè con fondo di scorie
una ragazza spossata dal porno
la vanità dei tuoi atteggiamenti
sfrattati, un atterraggio inchiodato
non ho voglia di vederti
non ho voglia di parlarti
solo d’esserti –
splendida, come solo le odi più sentite, nell’amarsi follemente ci si strattona e ferisce. (link geniali!)
E’ una città che mi fa da sepolcro, il meglio e il peggio, soprattutto quel che è perso e non posso scrollarmi. Sì, sensibilesistenzialista, apotropaico, anticorpo in sè.
Ti ringrazio delle parole.
Amore e odio che vivono…Amandosi
Davvero bella
Baci
Mistral
Arriva il momento che non possiamo fare a meno della nostra croce.
E’ una forma d’amore, senza dubbio.
Lieto di ri-sentirti su queste pagine eteree come la tua presenza.
Un abbraccio. ciao