Allevamenti e metempsicosi
È una serata
Che non prende
Da poco tempo fa
Me ne andavo
Per un sentiero
Stretto stretto
Ogni passo
Era naturale
Respirare
O soffocare
Dalla posizione
La foresta
Sputava aria
Su un’ampia
Spianata di sassi
Per poi risalire
Da un purgatorio
Troppo incantevole
Per essere vero
Il disinteresse
Sa essere
Più frastornante
Di un carnevale
Quando lo senti
Cinguettare
Da un’ora
All’altra
E il vento
Scaltro lestofante
Spazza via
Un sogno rottame
Di rottami
Incede l’imbrunire
Affacciati
Ai finestrini
Intoniamo
Canti propiziatori
Alle porte scorrevoli
Dei flutti
Lunghi silenzi
Supplivano
A presenze ricamate
Fra i balocchi
Della nostalgia
L’oblio è raro
Un’anima è poco
Pupazzo di sabbia
Il tuo ghigno
E’ già sgomento –
queste sere che non prendono
del poco più e di un pensiero che s’impasta
è tutto un lasciare andare ed il pensiero non regge una diga che si sbriciola